(Fonte: http://www.edilportale.com)
09/01/2012 – È giallo sul ruolo delle rinnovabili nell’aumento dei prezzi dell’energia. Alla tesi di Aeeg si contrappone lo studio sugli incentivi condotto da Anie Gifi.
Secondo l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, gli incentivi alle rinnovabili contribuiscono ad aumentare il peso in bolletta. Al contrario, Anie Gifi spiega come il sistema incentivante influisca in modo decisamente minore sugli aumenti.

Lo scenario secondo AEEG
Nel quadro delineato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, l’aumento del 4,9% dei prezzi dell’energia elettrica è determinato da un insieme di elementi, tra cui i rialzi del prezzo alla produzione, influenzati anche dal cambiamento della curva di domanda e offerta nel nuovo scenario dominato dallo sviluppo delle rinnovabili, e l’incentivazione a sostegno delle fonti alternative.

Nel 2011, si legge nella relazione di Aeeg, gli incentivi alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e assimilate finanziati attraverso le bollette sono stati circa 7,9 miliardi di euro.

Per garantire la sostenibilità dello sviluppo di queste fonti caratterizzate da elevata intermittenza ed il loro il pieno sfruttamento, si renderanno necessari interventi, con conseguenti oneri sulle bollette, per sviluppare le infrastrutture di rete così da continuare ad assicurare il mantenimento in sicurezza ed in efficienza del sistema.

A detta di Aeeg, infatti, il sostegno delle rinnovabili ammonterebbe al 90,28 per cento degli oneri totali.

La risposta di GIFI-ANIE
Pronta la replica di Valerio Natalizia, Presidente di Gifi-Anie, che ritiene gli incentivi al fotovoltaico responsabili solo in minima parte dell’aumento del prezzo medio di riferimento dell’energia elettrica.

Dallo studio Gifi-Anie emerge come dei 467 euro di aumento medio a carico delle famiglie, 32 euro saranno spesi per gli incentivi al fotovoltaico. Industria che fino ad oggi ha creato oltre 100 mila posti di lavoro diretti e indotti, facendo affluire circa 4 miliardi di euro di tasse nelle casse dello Stato.

Secondo i calcoli effettuati da Gifi-Anie l’aumento del 4,9% del kilowattora è imputabile al fotovoltaico per meno del 30 per cento. Al contrario la variazione del costo dei combustibili fossili peserebbe all’incirca per il 70 per cento.

Il fotovoltaico, aggiunge Natalizia, nel 2011 ha contribuito alla copertura del 3 per cento della domanda nazionale di energia elettrica. Allo stesso tempo, il Decreto Rinnovabili ha limitato la realizzazione di grandi impianti sui terreni agricoli. Elementi importanti, a detta del presidente Natalizia, anche per rendere l’Italia indipendente dagli equilibri geopolitici. Che influiscono sull’approvvigionamento energetico. (riproduzione riservata)